FILM & CORTI

LIMBO

Il cortometraggio di fantascienza durante la pandemia del 2020 

 

Anno 2125

Il giovane comandante Adler è di ritorno con la sua astronave cargo Blackstar dal sistema planetario Kepler 47. Dopo lunghi mesi di solitudine, l'astronauta sta conducendo la sua enorme astronave verso una stazione in orbita terrestre dove potrà finalmente attraccare.

Dopo un contatto in video con un tecnico che lavora sulla stazione, Adler però riceve la terribile notizia che il pianeta da cui proviene è stato annientato da una epidemia sconosciuta.

Il comandante della stazione orbitale annuncia quindi l'impossibilità di procedere con lo scarico della merce e lo sbarco sulla Terra.

Da un'altro video proveniente da Kepler, vediamo la sofferenza di un colono che descrive la tragedia: sul pianeta stanno morendo tutti, l'epidemia è scoppiata mentre Adler era in viaggio di ritorno verso la Terra.

A questo punto il giovane uomo si trova in un vero e proprio “limbo” in quanto non può fare ritorno su Kepler poiché è diventato un pianeta inaccessibile, non può sbarcare sulla Terra perché lui potrebbe essere infetto. Adler passa il tempo tra libri, musica ed attività fisica in attesa di un nullaosta che sembra non arrivare. Scoraggiato dai dinieghi e della burocrazia, Adler decide di trasgredire i divieti e di sbarcare ugualmente con il modulo di comando sul nostro pianeta.

Il controllo dei militari però impedisce l'impresa ed Adler ci conduce con un atto estremo e coraggioso verso un colpo di scena finale.

Il progetto nasce e cresce indissolubilmente nel contesto Corona Virus.

Siamo a marzo 2020, in piena emergenza sanitaria ed il regista Giorgio Magarò, come molti altri artisti, si trova ad affrontare un momento complesso e difficile, dove diventa indispensabile trovare un senso alla propria quotidianità nella complessità delle relazioni a distanza.

Magarò comincia a immaginare una trasposizione in chiave fantascientifica della cronaca che stiamo vivendo sul nostro pianeta in questi giorni. Coinvolge alcuni amici artisti e nasce l'idea del cortometraggio.

Il film è girato in studio green screen e contributi degli attori via Skype. 

Nel 2023 è stata pubblicata una versione 3D.

 

“L'esperienza di LIMBO è stata davvero magica. Riuscire a lavorare a distanza in questo particolare momento ha creato una vera alchimia tra gli artisti. Penso che essere slegati a finalità che non siano altre che quelle creative ed espressive ci abbia, in qualche modo, riavvicinati al senso dell'arte, delle relazioni tra persone”

Giorgio Magarò

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